Gli indipendentisti catalani sono di destra o di sinistra?
Alla fine molti si chiedono se gli indipendentisti catalani siano di destra o di sinistra, vediamo di fare chiarezza.
L’indipendentismo catalano una volta si chiamava “catalanismo” ed era l’equivalente di “prima il nord” gridato dalla Lega Nord anni 90, oggi si è trasformato in un movimento d’indipendenza perché, ottenuto tutto ma proprio tutto (scuola in catalano, polizia catalana, istituzioni catalane politicizzate, sanità catalana, etc) hanno deciso che adesso manca solo l’indipendenza per portare a termine il progetto di Jordi Pujol: il “Programma 2000“.
Andiamo con ordine ed elenchiamo prima tutti i partiti che sostengono l’indipendenza, tracciandone una breve biografia che ci aiuti a definirne l’ideologia.
ERC (Esquerra Republicana de Catalunya): Indipendentisti perché per loro i catalani sono un’altra razza.
Un partito storico in Catalogna, ERC è acronimo di Esquerra (Sinistra) Republicana de Catalunya, quindi porterebbe a pensare che si tratti di un partito di sinistra… in realtà non proprio.
ERC è il partito che ha dato non poche rogne alla Seconda Repubblica Spagnola (1936-1939) perché un giorno l’allora Presidente della Generalitat, Lluis Companys, decise di proclamare lo stato catalano all’interno della repubblica federale iberica non tenendo in conto un problema: la Seconda Repubblica Spagnola non era federale e non aveva intenzione di diventarlo quindi rispose all’offensiva di Companys che venne incriminato, scappò e alla fine fu fucilato. ERC era comunque un partito che sposava le mode dell’epoca: aveva una milizia armata d’ispirazione fascista, promuoveva il mito della “razza catalana” etc. Col passare del tempo l’ideologia di Esquerra Republicana non è molto cambiata: per loro i catalani sono geneticamente diversi, esiste un’infinita bibliografia che esalta la razza e la catalanità (essere nato in Catalogna).
Hay cosas que, de vez en cuando, conviene recordar. Como, por ejemplo, que ERC es el único partido que ha tenido un presidente defensor de la supremacía blanca. [1/3] pic.twitter.com/03NqRvvsQT
— Sergio Sanz Jiménez (@sergiobarcelona) 13 de mayo de 2019
Convergència i Unió: Indipendentisti perché credono che l’indipendenza trasformerebbe la Catalogna in una sorta di paradiso fiscale dove, soprattutto, non esiste il fisco spagnolo che li controlla.
Il partito catalanista dichiaratamente di centro destra, rappresentante della borghesia catalanam nella Catalogna post dittatura. Jordi Pujol, presidente della regione catalana dal 1980 al 2003, era l’uomo chiave di questo partito. Pujol ha creato questo partito catalanista ma non indipendentista, ha negoziato spesso con il governo centrale ed ha ottenuto tutto… o quasi, come? Facile, ha fatto da ago della bilancia nella formazione di molti governi spagnoli, di destra e di sinistra, ognuno di quali ha ringraziato concedendo qualcosa alla Generalitat. Lo scopo di Pujol era infondere il sentimento catalanista nelle nuove generazioni, per raggiungere lo scopo ha architettato un ambizioso progetto “Il Programma 2000” (link articolo). Pujol lascia tutto in mano al suo pupillo: Artur Mas l’uomo che trasforma il partito conservatore e catalanista in un partito indipendentista, nel frattempo il partito è stato travolto da scandali, il più pesante è “Il caso del 3%” (link articolo), un giro di miliardi nei paradisi fiscali, si decide allora (nel 2015) di cambiare nome al partito che diventa PDeCat, il partito che ora è in mano al fuggitivo Carles Puigdemont. Anche l’attuale presidente della Generalitat, Quim Torra, designato dal fuggitivo Puigdemont, è un post-covergente, attualmente in PDeCat.
CUP: indipendentisti perché con l’indipendenza trasformerebbero la Catalogna in un Kibbutz.
La CUP (acronimo di Candidatura d’Unitat Popular) è un partito antisistema, anti Unione Europea, anti Euro, anti denaro, anti banche, anti capitalismo, anti proprietà privata, anti NATO, è un partito anti tutto ciò che esiste oggi come realtà politica/finanziaria/istituzionale in Europa Occidentale. Ad esempio, una grande rappresentante della CUP, Anna Gabriel, dichiarò che non aveva intenzione di fare figli perché contraria al sistema sociale moderno basato sul procreare e poi allevare personalmente questi figli, Anna Gabriel è dell’idea che bisogna fare figli e poi lasciarli alla tribù, affinché sia la comunità a crescerli ed educarli (link huffingtonpost.es). Anna Gabriel, a seguito della dichiarazione unilaterale d’indipendenza della Catalogna del 2017, è scappata in Svizzera, un Paese non proprio comunista. Tornando all’ideologia della CUP, partito che crede esista una nazione che si chiama Paisos Catalans di cui fanno parte vari territori spagnoli e francesi, si può inquadrare come un partito antisistema d’ispirazione estremista di sinistra che professa la creazione di un nuovo stato dove non esista nulla di privato, neanche i figli a quanto pare, e dove un sistema economico, di qualunque tipo, non avrebbe ragione di esistere. Gli esponenti della CUP si riconoscono perché vestono molto casual (molto casual) e vedono franchisti e fascisti in qualunque essere vivente contrario a questa loro ideologia, (attenzione, si tratta di gente che non ha neanche idea di chi sia Gramsci, e per loro sarebbe comunque un fascista pure lui). Questo punto in particolare – chiamare tutti franchisti e fascisti – è stato sposato dalle altre formazioni indipendentiste che, lontane anni luce dal modello di stato proposto dalla CUP, sono d’accordo su un punto: chi non vuole l’indipendenza della Catalogna è un fascista. Per inseguire questo sogno d’indipendenza, la CUP ha dovuto sacrificare parte della propria anima sedendosi al tavolo con i Convergenti, il loro grandissimo nemico, i ricchi politici democristiani, e con ERC, storicamente il partito della borghesia catalana.
Alle elezioni del 2015 la CUP non aveva nessuna intenzione di seguire i tradizionali partiti indipendentisti, erano così disgustati da questa eventualità che hanno girato uno spot pubblicitario per proclamare la loro diversità rispetto ai convergenti nel video quelli con l’auto di lusso) e ai repubblicani. Alla fine si sono alleati per raggiungere lo scopo ultimo: l’indipendenza. Ogni partito vede nell’indipendenza della Catalogna il proprio ideale, addirittura si potrebbe dire che ogni singolo indipendentista immagina la Catalogna indipendente in modo diverso rispetto agli altri. L’indipendenza della Catalogna è una cosa indefinita e vaga e per questo riesce a galvanizzare una parte della società in modo trasversale: i ricchi pensano che diventeranno più ricci, i catalanisti pensano che finalmente si libereranno dei sottosviluppati spagnoli, essere inferiori e distruttori del benessere catalano (cosa che pensano anche i ricchi di Convergencia), gli estremisti vedono la possibilità di creare uno stato completamente nuovo e differente rispetto a tutto ciò che li circonda in Europa, ed infine tutti lottano contro il cattivo: la Spagna, concetto che peraltro quasi non esiste per gli indipendentisti catalani, essi non parlano quasi mai di Spagna, intesa quindi come Nazione, cioè un insieme di persone che vivono all’interno dei confini territoriali, gli indipendentisti catalani parlano sempre di Stato Spagnolo, cioè di un’organizzazione statale che non ha nulla a che vedere con l’unione tra le persone.
Gli indipendentisti catalani, come tutti i separatisti del mondo, vogliono alzare frontiere dove queste non esistono e fanno distinzioni tra persone (guarda caso, quelli emarginati sono sempre quelli più poveri, gli andalusi e gli estremegni tra tutti), tra lingue, alcuni di loro sono proverbialmente di destra, altri credono di essere geneticamente migliori rispetto a tutti gli altri, per il resto nessuno di loro è realmente di sinistra, diciamo che sono tutti separatisti, per niente inclusivi, sono tutto l’opposto da ciò che ci si aspetta da un’ideologia di sinistra. Alla fine si parla di una parte ricca della Spagna che vuole staccarsi dalla parte più povera. La Sinistra è un’altra cosa.
La peor derecha, xenófoba y separatista, hoy gobierna Cataluña, y los catalanes de izquierda como yo están abandonados. Ya no quiero hablar en catalán, la lengua del régimen autoritario y racista.
Ya no existe una política social en Cataluña, no hay una política que piense en las personas, la Generalitat solo piensa en una cosa: la independencia, la monotemática que ha destruido la cultura y la sociedad. Pedro Sánchez debería mantenerse lejos Esquerra y hacer un pacto con Ciudadanos.
Me gustaría que todo volviera a ser como hace 10 años, cuando las comidas de Navidad eran agradables, hoy tener un separatista en tu familia significa ver tu hermano que te odia.
No conseguiron separar Cataluña de España, pero conseguiron separar los afectos entre familiares, entre amigos y entre compañeros de trabajo. Si una parte de la población, la constitucional, espera un retorno a la normalidad, la parte separatista solo quiere el choque, incluso en Navidad, incluso entre los afectos. Esta política solo puede ser de derecha porque es divisiva.