Il passato fascista e l’ammirazione per Mussolini di Esquerra Republicana de Catalunya
I fratelli Badia, rivendicati da Quim Torra, crearono milizie paramilitari d’ispirazione fascista
Torra li ha descritti come “uno dei migliori esempi” dell’indipendentismo catalano
Il primo giorno del processo giuridico sul «processo d’indipendenza della Catalogna», il leader di ERC, Esquerra Republicana, Oriol Junqueras ha dichiarato: “Nessuno può mettere in dubbio che abbiamo sempre respinto qualsiasi forma di violenza. Lo facciamo e continueremo a farlo. Non sosteniamo mai la violenza. Perché qualsiasi obiettivo nobile nella vita può essere immorale se i meccanismi utilizzati per raggiungerlo sono indecenti“.
Ma se facciamo un tuffo nella storia del partito dell’ex vicepresidente della Generalitat, per il quale sono richiesti 25 anni di prigione per un crimine di ribellione, troviamo un’eccezione: Juventudes de Esquerra Republicana de Cataluña-Estado Catalán (Jerec).
Era un’organizzazione politica creata nel 1931 che operava come ramo giovanile di Esquerra Republicana de Catalunya (ERC) che copiò volontariamente alcuni aspetti del fascismo italiano e seguì i postulati violenti di Benito Mussolini, per il quale alcuni dei leader di ERC dichiararono la loro ammirazione. In realtà, questo movimento fondato da José Dencás e Miquel Badía acquisì presto alcuni elementi estetici delle camicie nere, quelle milizie create dal «Duce» per assaltare il potere nel 1922: i leader di ERC scelsero le camicie verde oliva come uniformi d’identitarie, celebrarono impressionanti sfilate di carattere paramilitare e crearono una propria forza militare.
Los escamots del Estat Catalá , come erano chiamati dalla stampa i militanti di ERC facenti parte di questa milizia armata, hanno avuto un ruolo molto attivo nel boicottaggio degli scioperi proclamati dalla CNT, il principale avversario politico di ERC.
Attaccarono anche tutti gli avversari politici, che furono sottoposti a continue violenze, le milizie di ERC agivano come forze di sicurezza durante i raduni delle formazioni nazionaliste e d’indipendenza. Erano così intimidatori e violenti che, durante gli anni della Repubblica, le loro azioni furono paragonate a quelle dei seguaci di Mussolini.
Tra il 1931 e l’inizio della Guerra Civile Spagnola, ci fu un grosso dibattito negli ambienti politici della Catalogna circa la violenza espressa dalle milizie armare di ERC. sebbene Dencás e Badía sostenessero che la funzione dei guerriglieri escamots del Estat Catalá avesse una semplice funzione difensiva, la verità è un’altra, era infatti “normale” vedere le milizie armate di ERC sopraffare con violenza i rivali politici, anche le formazioni indipendentiste “moderate” perché colpevoli di non abbracciare l’indipendentismo radicale di ERC e della sua milizia Estat Catalá.
Il Fascismo catalanista
La questione del Fascismo all’interno del movimento indipendentista catalano non è mai stata chiusa del tutto, di tanto in tanto riemerge. L’anno scorso è stato pubblicato un libro, “il Catalanismo di fronte al Fascismo” (Editoriale Gregal, 2018), che rifletteva anche sul tema catalanisti indipendentisti e fascismo . La Questione poi riemerse di nuovo con la nomina di Quim Torra a presidente della Generalitat a maggio, infatti l’attuale presidente della Generalitat ha dichiarato essere ammiratore di Dencás e Badía.
Badía era il capo ufficiale di questa organizzazione di milizie politiche e partecipò all’attentato ad Alfonso XIII nel 1925. Più tardi fu segretario dell’Ordine Pubblico della Generalitat, poco prima di organizzare le milizie paramilitari della Juventudes de Esquerra Republicana de Cataluña-Estado Catalán (Jerec).
Chi erano Dencás e Badía?
Dencás era l’ideologo principale, un militante di ERC da sempre apertamente a favore dell’indipendenza della Catalogna, al punto di essere uno dei promotori dell’autoproclamazione dello stato catalano nel 1934. In quegli stessi giorni, Dencás dichiarò davanti al diplomatico italiano Alessandro Masseroni “l’entusiasta ammirazione per l’etica del fascismo, sperando un giorno poter realizzare i principi del fascismo anche alla Catalogna”, secondo le parole dello storico Arnau González.
La fine di Dencás e Badía ebbe luogo il 6 ottobre 1934, quando il presidente regionale Companys (ERC) si affacciò a sul balcone di Plaza de Sant Jaume e urlando proclamò: «In quest’ora solenne, a nome del popolo e del parlamento, il governo quel presido assume tutti i poteri del potere in Catalogna (…). E proclamo lo stato catalano nella Repubblica federale spagnola ». Quando il presidente Companys fu arrestato e imprigionato, Dencás e Badía non fecero nulla per salvarlo. Si dice che siano persino fuggiti dal Palau attraverso le fogne, vestiti da donne per poi recarsi in esilio.
Oggi ERC si considera un partito “di sinistra” ma dalle idee parecchio di destra