Spagna: dittatura o democrazia? il Caso Catalano

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La Spagna è una dittatura, come sostengono gli indipendentisti catalani, oppure è una democrazia? Chiariamoci le idee.

Secondo The Economist la Spagna c’è una Full Democracy, cioè dire una Democrazia completa. Esistono solo 20 Democrazie complete ed secondo il prestigioso settimanale di informazione economico-politica, nella classifica aggiornata al 2018, pone la Spagna alla posizione 19, l’Italia è al 33 esimo posto sotto il nome di “Democrazia imperfetta”.

La Spagna ha ottenuto ottimi risultati nell’elaborazione del raking grazie al pluralismo politico (punteggio 9,17) e nella categoria libertà civili (punteggio 8,82), mentre i voti nella cultura politica, nel funzionamento del governo e nella partecipazione politica sono compresi tra 7,14 e 7,78.

Su un punteggio totale di 10, la Democrazia spagnola ha ottenuto un punteggio di 8,08 ( mentre l’Italia ha un 7,71).

Gli indipendentisti catalani invece sostengono che la Spagna sia una vera e propria dittatura, come la Turchia insomma, sostengono che la Catalogna sia vittima di questo Paese oppressore che vieta loro di essere liberi.

Consideriamo allora la situazione dei diritti civili in Catalogna:

  • Polizia Mossos D’Esquadra, catalana, gestita dalla Generalitat (dal governo regionale) ed esistono associazioni indipendentiste all’interno della stessa, la più famosa è Mossos per la Republica Catalana, cioè polizia che si schiera politicamente ed apertamente da una parte. Prima della dichiarazione d’indipendenza (durata 8 secondi) di Carles Puigdemont, l’associazione si chiamava Mossos per l’indipendenza, ora sono passati direttamente alla repubblica catalana.

  • Sciopero politico retribuito. Un vero e proprio scandalo: spesso un’impresa vicina all’indipendentismo paga i propri dipendenti per non andare a lavoro e partecipare allo sciopero indetto dai partiti o dalle associazioni indipendentiste. Diciamo che è un modo per incentivare la mobilitazione durante quelle oceaniche manifestazioni indipendentiste. Ti pagano per andarci, semplicemente. Uno dei casi più famosi è quello della catena di supermercati e stazioni di servizio Bon Preu, link qui.
  • Hai un negozio in Catalogna e metti il nome in spagnolo? La Generalitat ti fa una bella multa. Il catalano è infatti obbligatorio nell’insegna, nel menù (se si tratta di ristoranti, bar etc) e in tutte le didascalie e prezzi che esponi nel tuo negozio. Se il tuo negozio ha un nome non spagnolo, va bene, se è spagnolo multa.
  • Hai l’insegna in spagnolo magari da mille secoli, da prima che diventasse illegale? prima ancora che ti arrivi la multa, qualche pacifista si preoccupa di farti notare che sei un fascista (perché hai l’insegna in spagnolo) scrivendo con la bomboletta spray “porco fascista” o qualcosa di simile, a volte minacce di morte etc,  sulla porta del tuo negozio. Il democratico e pacifista indipendentista scrive l’insulto in catalano, ovviamente, la lingua della democrazia totale ed universale.

In effetti in Catalogna gli indipendentisti hanno parecchi problemi con la libertà, e stanno sempre a manifestare, ancora e di più, contro uno Stato oppressore (La Spagna) che, a dire il vero, a volte abbandona sul serio la maggioranza della popolazione: i costituzionalisti, quelli che subiscono insulti e vessazioni continue da parte dei superdemocratici e superpacifisti indipendentisti.

5 pensieri riguardo “Spagna: dittatura o democrazia? il Caso Catalano

  • 20 Ottobre 2019 in 21:06
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    La Spagna sara’ pure il Paese piu’ democratico del mondo, ma un democratico di sinistra e cioe’ Keynesiano e anti- neoliberista ( Chicago School, Heritage Foundation,Wall Street Journal,The Economist…) si preoccuperebbe un po’ per il giudizio favorevole di quest’ultimo .

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    • 20 Ottobre 2019 in 22:00
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      En España hace mucho tiempo hemos aprobado el matrimonio entre personas del mismo sexo, damos la bienvenida a los refugiados, somos tolerantes con las minorías (como la comunidad gitana española) y dejamos decisiones importantes a las comunidades autónomas. Quizás hayamos dejado demasiada libertad a Cataluña, lo digo como catalán, quizás el gobierno español no debería haber dejado tanto espacio para los partidos separatistas, ahora no nos encontraríamos con este problema. Esto es un problema ¿Qué piensa la izquierda del nacionalismo? Soy de izquierda y espero una condena clara y rotunda para aquellos que quieren poner una frontera donde frontera no hay.
      Quienes no valoran la libertad no la merecen. Lo que queremos, los constitucionalistas catalanes, es vivir en paz en nuestras ciudades, pero los separatistas quieren obligarnos a abandonar Cataluña, para ellos no somos catalanes, somos una mierda, solo porque pensamos de manera diferente, quieren expulsarme de mi tierra. ¿Has entendido esto? ¿Qué harías?
      ¿DEJAS TODO EN SU MANO? PUTO ASCO EL SEPARATISMO.

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      • 20 Ottobre 2019 in 23:54
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        Xavier, Los italianos que vivimos y trabajamos en Barcelona sabemos estas cosas, todo mi apoyo a los constitucionalistas catalanes.

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        • 21 Ottobre 2019 in 0:52
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          Ettore te lo agradezco mucho, los constitucionalistas somos la mayoría, Torra y toda esta basura separatistas y racistas tendrán qué darse cuenta. Ojalá sea pronto. Saludos hombres. ¡Visca Cataluña y Viva España!

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  • 23 Ottobre 2019 in 13:24
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    separatistas sinvergüenzas, una persona normal lucha por un ideal, incluso la independencia, pero no dice que vive en una dictadura, España no es una dictadura y todos lo saben.

    ¿Por qué no van a Corea del Norte para ver qué es una dictadura? Los ricos que no aprecian la suerte de haber nacido en Europa.

    en catalán decimos “la pela es la pela”, esta es solo cuestión de dinero, toda cuestión de racismo y dinero. menudos sinvergüenzas, col dinero de todos, quieren hacer la republiqueta del nuevo dictator Torra.

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