I patrioti catalani stanno distruggendo la Catalogna e Barcellona

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Le manifestazioni di rifiuto della sentenza della Corte Suprema contro i leader che hanno proclamato unilateralmente l’indipendenza rivelano la contraddizione in cui ha vissuto, e vive ancora oggi, il presidente della Generalitat Quim Torra: guidare un governo regionale che incita alla mobilitazione in strada e, allo stesso tempo, ordina l’azione della polizia de los Mossos contro le proteste degli indipendentisti che lo stesso governo regionale incoraggia. L’argomentazione sciocca della portavoce della Generalitat, Meritxell Budó, secondo cui gli agenti hanno agito per “proteggere i manifestanti” da una possibile accusa di sedizione tenta di nascondere questa contraddizione, sebbene riesce solo a renderla più evidente.

L’unico motivo per cui il presidente catalano applaude alle manifestazioni che bloccano le infrastrutture e vie di comunicazione sfidando la legalità e, allo stesso tempo, invia los Mossos contro di loro è la volontà di mantenere il controllo sulle istituzioni regionali senza però preoccuparsi del crescente degrado in cui versa la Catalogna. Non è il primo presidente della Generalitat che si trova in una situazione del genere: sia Artur Mas che Carles Puigdemont, essendo i rappresentati dello Statuto di Autonomia regionale e della Costituzione spagnola in Catalogna, hanno fatto di tutto per distruggere dall’interno l’istituzione che rappresentano, Mas con la consulta del 9 Novembre 2015 e Puigdemont con la deriva secessionista di settembre e ottobre 2017.

 

L’evidente incoerenza di Torra si rivela nelle parole di disprezzo per la sentenza del Supremo e all’appoggio verso il così detto Tzunami democratico, un movimento con il quale l’indipendentismo sconfitto intende riaccendere consensi, attirare nuovi elettori e persino ripetere la sfida secessionista. Le circostanze però sono diverse rispetto al 2017, soprattutto a causa del fatto che la gente che manifestava per l’indipendenza sia ormai stanca, questo fatto incide sul volume delle manifestazioni e provoca anche uno svantaggio: meno persone ma più radicalizzate riempiono le strade. 

Esistono anche divisione all’interno degli indipendentisti, contraddizioni che rivelano la schizofrenia indipendentista divisa tra il desiderio di mantenere l’autogoverno e la spinta autodistruttiva che porta loro a disprezzare quelle stesse istituzioni in nome della chimerica indipendenza. Il risultato è un’enorme sofferenza istituzionale e cittadina, che colpisce soprattutto la Catalogna ed i catalani. Nessuna istituzione è stata preservata dal degrado che raggiunge infine i cittadini: gli indipendentisti guidati dai palazzi del potere per protestare contro la sentenza del Supremo, e i cittadini costituzionalisti che sono totalmente esclusi da coloro che tengono in pugno le istituzioni regionali. La distruzione ed i feriti negli scontri tra manifestanti e Mossos dovrebbero pesare sulla coscienza del presidente della Generalitat Quim Torra.

Una menzione speciale merita la città di Barcellona, vittima diretta dell’attacco secessionista all’economia ed al turismo, alle infrastrutture ed all’immagine interazionale, incluso il famoso pluralismo di cui era bandiera. La reazione eccessiva e viscerale alla sentenza, i richiami a manifestazioni di violenza, provocano un danno enorme alla Catalogna ed alle sue istituzioni, causato da coloro che si credono i campioni del patriottismo catalano. 

 

traduzione in italiano di un editoriale de El Pais, consultabile a questo link

3 pensieri riguardo “I patrioti catalani stanno distruggendo la Catalogna e Barcellona

  • 17 Ottobre 2019 in 20:46
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    Il giovane stato democratico italiano ereditò dal fascismo il codice penale del 1930 : il nostro potere legislativo, sostenuto dai nuovi tempi e dalle nuove generazioni, progressivamente lo emendò: 7 articoli furono aboliti e 3 profondamente modificati, durante gli anni in cui Francisco Franco in Spagna era ancora vivo e dopo.La Magistratura spagnola ha impeccabilmente e correttamente applicato la legge vigente e non poteva fare diversamente: quella che equipara i reati di Junqueras a quelli dei golpisti del piano Cervantes(1982:13 anni) e ha resistito alle pressioni post-franchiste che, senza finora essere contraddetti da alcuno, pretendono una condanna equivalente a quella buscata da gente, che nell’ ’81 sparò in Parlamento, introdusse mercenari dal Portogallo e scese in piazza i thanks.I fascisti fanno i fascisti: è il loro mestiere; ma gli indolenti partiti moderati spagnoli hanno colpe legislative annose e gravissime, in questa deriva, dove ormai molti giovani, eccitati dall’ esempio di Hong Hong, si vanno a torto convincendo che ormai le parole non fanno più rumore.

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  • 18 Ottobre 2019 in 11:55
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    Il mio commento è stato respinto, è in stand by o non è pervenuto?

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  • 21 Ottobre 2019 in 0:02
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    Si sono fatti manipolare da una banda di delinquenti che se non fosse per la svolta separatista con tutta la storia dell’orgoglio catalano e di non pagare tasse agli spagnoli, in questo momento sarebbero il nemico pubblico numero uno di tutta la popolazione catalana. Quanti soldi si sono magnati i separatisti nessuno, neanche in italia ai tempi di mani pulite, certe volte penso che i catalani sono il popolo più stupido della Spagna, credono di essere i migliori ma stanno abboccando come idioti.

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