Catalogna: massiccio sciopero di medici, studenti, professori e pompieri
Settimana di proteste per vari settori della Catalogna, scioperi della sanità, dell’istruzione e dei lavoratori pubblici.
Questo giovedì 29 novembre è il giorno nero, le richieste delle categorie che scioperano vogliono invertire i tagli sociali applicati nel 2011.
In questo video la dichiarazione dei pompieri che puntano il dito su Torra e chiedono di rivedere le priorità per quanto riguarda le spese pubbliche, troppo spesso destinate alla propaganda (tv3 la tv pubblica catalana al servizio della propaganda indipendentista) mentre altri settori importanti vengono puntualmente interessati da tagli.
Els @bomberscat disolen concentració davant parlament després que @mossos hagin deixat sortir a bomber detingut x atemptat contra agent autoritat. Es donarà trasllat judicial a l’atestat obert x un cas q portarà cua pic.twitter.com/vfiUQznkif
— Guillem Sànchez (@guillem_sm) 28 novembre 2018
Intanto i pompieri sono in presidio permanente davanti all’ingresso del Paralment regionale della Catalogna
Els @bomberscat s’asseuen davant Parlament mentre esperen que surti el bomber retingut x @mossos. pic.twitter.com/pDLDIcWP1b
— Guillem Sànchez (@guillem_sm) 28 novembre 2018
Anche i medici si sono uniti alla protesta
Los médicos cortan la calle Valencia. Van a la sede de la patronal Unió Catalana d’Hospitals. La atención primaria de la concertada también está en huelga #VagaPrimaria Lo contamos en el @elperiodico pic.twitter.com/VEIBsBLCxw
— Beatriz Pérez (@bperezrod) 26 novembre 2018
Intanto la tensione sale tra manifestanti e polizia catalana
Brimo i Arro al parlament.pic.twitter.com/76tD3hMnYu
— Zeno-sama #Tram0 St Esteve de les Roures (@Wertyalord1) 28 novembre 2018
I manifestanti hanno cercato di forzare l’ingresso del Parlament regionale della Catalogna
Así está ahora mismo el Parlament: médicos y bomberos lo asedian en el tercer día de huelga y los Mossos han tenido que realizar una pequeña carga en las mismas puertas. ¿A quien echará la culpa la Generalitat?
— Naranjito 🍊 (@yosoynaranjito_) 28 novembre 2018
In molti hanno l’impressione che si sia tornati al punto di partenza:
Tutto (la storia dell’indipendenza) iniziò così (sciopero) 6 anni fa (2012) e adesso ci troviamo di nuovo al punto di partenza con la differenza che oggi siamo pieni di odio li uni con gli altri e ci ritroviamo ad aver sperperato milioni di euro in ambasciate indipendentiste, lobby indipendentiste, giornalisti spagnoli e stranieri acquistati per sponsorizzare la causa indipendentista, imprese vicine all’indipendentismo etc. I problemi reali sono altri, la scuola, la sanità, la sicurezza, per questi settori, per questi lavoratori il governo regionale ha solo tagli.
Per capire di cosa stiamo parlando leggi l’articolo Indipendenza della Catalogna: riassunto definitivo
Le cariche della polizia sulla folla degli indignados in sciopero, i tagli alla sanità, l’esasperazione per una crisi creata da una politica corrotta che, non sapendo più a cosa aggrapparsi, a chi addossare la colpa delle proprie nefandezze (un partito che stava annegando sotto lo scandalo del 3%) ha pensato di scaricare tutto al governo centrale, alla Spagna ladrona, agli spagnoli delle regioni più povere etichettati come parassiti per la Catalogna, generando quindi il mostro del nazionalismo catalano più duro e puro, perché se la Catalogna è sempre stata orgogliosa della propria catalanità, non si era mai visto tanto odio tra cittadini catalani pro e contro indipendenza.
Adesso che sono passati anni, il Parlament della Catalogna si ritrova al centro delle proteste, oggi come sei/sette anni fa, gente protesta senza una bandiera, senza un’etichetta di identità nazionale, protesta contro le spese folli di un governo regionale che ha fatto credere al mondo di stare creando una repubblica, e stava solo costruendo la propria autoconservazione.