Conosciamo meglio Ada Colau, sindaca di Barcellona
Ada Colau, la sindaca di Barcellona, è protagonista della scena politica catalana. Conosciamo meglio le sue posizioni.
Dopo l’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione, a seguito della Dichiarazione unilaterale d’indipendenza, Ada Colau decide di rompere il patto con il Partito Socialista Catalano, perché secondo la sindaco il Partito Socialista non avrebbe dovuto avvallare questa misura nei confronti del governo indipendentista che ha tentato la secessione, così Jaume Collboni (Partito Socialista Catalano) ha commentato la rottura:
Ha estado más pendiente de los independentistas que de los barceloneses
Ada Colau pende più dalla parte degli indipendentisti che dei barcellonesi
D’altra parte, interrogata sul tema, Ada Colau ha espressamente dichiarato di non essere indipendentista, ma di essere comunque a favore del Diritto di decidere se scindersi o meno dalla Spagna. Una posizione che sembrerebbe diplomatica ma che in realtà nasconde molta ambiguità.

Chi conosce la Catalogna sa benissimo il livello di autonomia della regione, altissimo, dalla polizia autonoma all’istruzione (rigorosamente solo in catalano, con due ore settimanali di spagnolo), chi ha vissuto un certo periodo in Catalogna conosce il Programma 2000, creato appositamente per seminare il nazionalismo e, contemporaneamente, instaurare disprezzo verso i ”charnegos” (terroni) e verso gli spagnoli delle altre regioni, specialmente gli andalusi e gli estremegni (i più poveri di Spagna) etichettati come ”vagos” (pigri) e che vivono sulle spalle dei catalani produttivi e ricchi.
L’indipendenza della Catalogna si basa su questo, il diritto di decidere riguarda tutto questo.
Spiace molto che una persona che si identifica ”di sinistra” come Ada Colau, faccia il gioco degli indipendentisti (che sono pure di destra), i leghisti di Spagna.
Ada Colau può allora ritrovarsi nelle posizioni di Esquerra Republicana?
En América los negros tienen un coeficiente intelectual inferior a los blancos
In America i negri hanno un coefficiente intellettuale inferiore ai bianchi
Se debería esterilizar a los débiles mentales de origen genético
Si dovrebbero sterilizzare coloro che geneticamente sono mentalmente deboli
Es más importante salvar Cataluña que la democracia
È più importante salvare Catalogna che la democrazia
∼Heribert Barrera Lider storico di Esquerra Republicana de Catalunya
Per questa, e altre sue ambigue posizioni, è stata molto criticata in questi anni, anche da Josep Borrell, socialista, ex presidente del Parlamento Europeo, catalano e anti indipendenza.
Come può, una persona di sinistra, non sentirsi indignata dal fatto che i leader dell’indipendenza hanno sperperato denaro pubblico nella creazione di ambasciate straniere, sovvenzionando associazioni indipendentiste e organizzando il referendum illegale, tutto denaro destinato alla scuola ed alla sanità? Anche per questo motivo si trovano in carcere, sperperare 6 milioni di euro, ignorare il Tribunale Costituzionale, urlare che chi non è indipendentista ”non è catalano”, sequestrare il parlamento regionale a settembre per votare in solitudine la ”ley de ruptura” che avrebbe dovuto scindere la Catalogna dalla Spagna, tutto questo senza tentare mai di dialogare ma minacciando e ghettizzando i catalani non indipendentisti.
Eppure la sindaca di Barcellona chiama ‘‘prigionieri politici” questi golpisti xenofobi, razzisti, finiti in carcere per le loro magagne, indicando dunque la Giustizia Spagnola come fascista. Secondo la sindaca, la Giustizia avrebbe dovuto dialogare con la politica catalana. Può la Giustizia, in uno Stato di Diritto dove vige la separazione dei poteri, dialogare con la politica? No. Si chiama ”Democrazia”. Chi ha sbagliato passa attraverso il giudizio, cosciente della pena.