Il Colpo di Stato dell’indipendentismo catalano
ElPais.com Oggi nel Parlamento regionale della Catalogna si vota l’approvazione della Legge del Referendum indipendentista del 1 Ottobre 2017. Oggi viene pubblicamente violata la Democrazia di uno degli stati membri dell’Unione Europea. Vediamo insieme cosa sta succedendo.
La coalizione indipendentista Junts perl Sì e il partito CUP hanno modificato l’ordine del giorno per includere la votazione della legge come votazione d’urgenza, questo ha causato dissidio all’interno del parlamento regionale e la condanna unanime delle forze di opposizione, vi è molta tensione. Il Partito Socialista Catalano ha annunciato di presentare ricorso presso il Tribunale Costituzionale (equivalente della nostra Corte Costituzionale) perché denuncia che oggi sono stati violati i diritti dei suoi deputati.
La vicepresidente del Governo Spagnolo, Soraya Sànez de Santamaria ha poco fa espresso il suo sdegno per quanto sta avvenendo nel parlamento regionale catalano, la vicepresidente ha parlato di “imbarazzante spettacolo che provoca vergogna a qualsiasi democratico” riferendosi al falso dibattito nel parlamento regionale catalano, valorando il tutto come “un calcio alla democrazia, ai catalani e alla decenza politica”.
All’interno del parlamento catalano, oltre alle forze di maggioranza indipendentiste ed alle forze di opposizione contrarie, vi sono anche molti funzionari, come è logico che sia. Bene, oggi uno di questi funzionari, colui che avrebbe dovuto firmare la legge per approvare il referendum illegale indipendentista, ha deciso di rifiutarsi di porre la sua firma su quel documento che viola la Costituzione spagnola, il suo nome è Antoni Bayona i Rocamora letrado mayor del Parlament de Cataluña, in pratica il notaio del Parlamento.
ElConfidencial. com Antoni Bayona i Rocamora si è rifiutato di firmare la legge ed ha dato ordine a tutti i suoi sottoposti di non firmare la legge illegale promossa dalla maggioranza indipendentista. Antoni Bayona i Rocamora insieme a Xavier Muro (segretario generale) hanno redatto un testo di tre pagine dove si spiega perché firmare quella legge e quindi ”tramitarla” è illegale.
I giornalisti catalani sono andati subito alla ricerca di questo ”eroe” della democrazia ed è subito uscito un articolo che ne traccia il profilo: catalano, laureato in legge nel 1977 all’Università Autonoma di Barcelona, ha conseguito il dottorato nel 1991 alla Pompeu Fabra, specializzato in diritto autonomo (ciò, relativo alle autonomie spagnole, le regioni), organizzazione territoriale e regime locale. Antoni Bayona lavora alla Generlitat della Catalogna da 30 anni.
Antoni Bayona, in un articolo aveva, in passato, espresso le sue perplessità sul mudos operandi delle forze indipendentiste, dall’alto della sua carica di esperto legislatore, aveva criticato le forze indipendentiste quando queste accusano la Spagna di essere uno stato autoritario, sottolineando anche che la maggioranza indipendentista catalana nel parlamento non corrisponde effettivamente alla maggioranza dei voti, dato che dovrebbe far riflettere la parte indipendentista della politica.
Ad ogni modo, i parlamenti indipendentisti hanno fatto da soli, cioè hanno continuato l’iter della ”discussione” e della votazione alla legge senza la firma del funzionario Bayona e senza l’ok di Muro. I funzionari che trasmettono la legge sono persone preparate, veri e propri esperti, e la democrazia li ha posti lì affinché vigilino sulla politica, è così in ogni democrazia che si rispetti. La politica indipendentista catalana ha la presunzione di incarnare la democrazia e passa sopra qualunque regola. Se i politici indipendentisti catalani hanno la capacità si saltare la Costituzione, non sarà ovviamente un funzionario del parlamento regionale a fermarli e farli riflettere.