Cos’è il ”diritto di decidere” di cui parlano gli indipendentisti catalani?

Il principio di autodeterminazione dei popoli stabilisce che un popolo che è stato invaso e dominato da una forza straniera, oppure che si trovi privato dei propri diritti fondamentali, può ottenere l’indipendenza.
Su questo principio gli indipendentisti catalani hanno mosso tutta la loro campagna. Analizziamo brevemente se i gli indipendentisti catalani hanno ragione oppure no.
La Catalogna è stata dominata con la forza da una popolazione straniera? La Spagna ha invaso la Catalogna e l’ha resa schiava?
Risposta Breve: No.
Risposta lunga: La Spagna è nata dall’Unione della Corona di Aragona e della Corona di Castiglia. Nel 1469 Ferdinando d’Aragona sposa Isabella di Castiglia (la regina che finanziò il viaggio di Cristoforo Colombo), da questa unione nacque il Regno di Spagna. All’epoca, la Catalogna faceva parte del Regno di Aragona.
La Spagna limita i diritti basilari dei cittadini catalani? Limita la loro libertà? La Spagna è uno stato autoritario e antidemocratico?
Risposta breve: No.
Risposta lunga: La Spagna non è uno stato antidemocratico, anzi, è in generale molto liberale ed aperto. La Costituzione spagnola del 1978 è stata approvata dai cittadini spagnoli con il referendum del 6 dicembre 1978, votarono a favore della Costituzione l’88,54% della popolazione. Prendendo in esame la Catalogna, il 90,46% della popolazione catalana votò a favore della Costituzione; il 4,71% votò contro la Costituzione. Le tre regioni dove il Sì raggiunse il 90% dei voti furono proprio la Catalogna, l’Andalusia e alla Comunità di Murcia.
In Catalogna, nel 1978, su 4.398.173 aventi diritto, 2.986.726 persone si recarono alle urne (67,9% )
- 2.701.870 persone approvarono la Costituzione (90,46%)
- 137.845 persone non approvarono la Costituzione (4,71%)
- 126.462 furono le schede bianche (4,2%)
- 20.549 i voti nulli (0,7%)
Lasciamo perdere il passato, la Catalogna oggi è maltrattata dallo Stato?
Risposta breve: No.
Risposta lunga: La Catalogna è una regione tra le più prospere di Spagna ma ugualmente ha avuto bisogno di aiuto, lo Stato Spagnolo copre il 66% del debito della Catalogna. La Catalogna è la regione spagnola che più usufruisce del finanziamento statale, ma chiede sempre di più e lamenta che ciò che lo Stato spende non è mai abbastanza. O meglio, i politici indipendentisti lamentano questo. I politici lamentano di vivere in uno stato che maltratta moltissimo i catalani, addirittura uno stato autoritario che non permette alla regione catalana di autogestirsi, eppure lo Stato ha concesso moltissima autogestione ed autonomia alla Catalogna: istruzione, sanità, cultura, turismo,sicurezza. Uno Stato autoritario permetterebbe che la Catalogna gestisse come vuole una forza di polizia? Ovviamente no. Come mai allora la Catalogna ha un sua forza di polizia?
Abbiamo visto che il principio di autodeterminazione non è applicabile al caso della Catalogna, ed i politici catalani devono ritenersi anzi molto fortunati di trovarsi davanti ad uno Stato talmente tollerante da sopportare con pazienza tutte le accuse più assurde e gravi che i politici indipendentisti inventano quotidianamente, insultando la Spagna e tutta l’Unione Europea. La politica indipendentista catalana è bravissima a trasformare le carte in tavola, così il resto della Spagna è diventata la terra che toglie le risorse alla Catalogna, che la crisi è stata causata dal resto della Spagna, che lo Stato Spagnolo è uno stato autoritario e antidemocratico. Questa è un’accusa molto grave che ricade, a nostra opinione, su tutti noi cittadini dell’Unione Europea perché, a sentire i politici catalani indipendentisti, noi abbiamo permesso ad uno stato autoritario e antidemocratico di fare parte dell’Unione Europea. In un certo senso, quando gli indipendentisti accusano la Spagna di essere antidemocratica, accusano automaticamente l’Unione Europea.
Paradossalmente, hanno trasformato le ingiurie e le accuse totalmente inventate nei confronti della Spagna in ”democrazia”. Oggi è democratico accusare lo Stato di Diritto di essere uno stato autoritario e antidemocratico. Dalle nostre parti sarebbe semplicemente vilipendio.
Democrazia non è fare ciò che voglio perché sono libero. Che brutto quando i politici si riempiono la bocca di democrazia violandone tutta la sacralità.
Esempio breve per spiegare la democrazia secondo gli indipendentisti catalani: il condominio di Gino decide in assemblea, alla cui votazione peraltro partecipano il 30% degli inquilini, che il condominio di Gino è uno Stato indipendente, fuori dalla legge dell’Italia ma dentro l’Unione Europea, che comunque i pensionati devono continuare a ricevere la pensione da parte dello Stato Italiano, che in caso di invasione straniera la NATO deve difendere il condominio, che il passaporto italiano dei condomini così come la cittadinanza dei condomini secessionisti resta comunque Italiana, semplicemente i condomini decidono di non pagare più le tasse in Italia ma autogestirsi creando un fondo condominiale. Se l’Italia non lo permette, l’Italia è fascista, se la Costituzione Italiana non lo permette, la Costituzione è semplicemente fascista. Se un condomine si ribella e dice che non è d’accordo, quello sarà un condomine fascista. Questa, molto brevemente, è la secessione catalana.
Oltretutto, gli indipendentisti hanno dichiarato che nella futura, ideale, mitologica, Catalogna indipendente, nessun territorio potrà autodeterminarsi e chiedere quindi l’indipendenza, come nel caso di Tabarnia.
Purtroppo ormai una vasta parte della società catalana è diventata malata, crede di essere vittima di uno stato autoritario, la terribile Spagna che nega loro il diritto di perdere ogni diritto, ogni cosa.
Lasciamo qui un video in cui Josep Borrell, catalano, esponente del Partito Socialista Spagnolo (PSOE), ed ex Presidente del Parlamento Europeo, spiega perfettamente ciò che succede in Catalogna.