dopo l’attentato di Barcellona, in Spagna è il momento dell’Unità. Forse.

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Oggi, qui a Barcellona ed in Spagna in generale si torna di nuovamente a parlare del patto antiterrorismo stretto tra i maggiori partiti spagnoli per fronteggiare l’emergenza.

Si tratta di un patto stretto nel 2015, il patto antiterrorismo tra i maggiori partiti della Spagna (PP, PSOE e C’s, vedi El Mundo) che i partiti indipendentisti Convergencia Democrática de Cataluña (CDC), Esquerra Republicana de Cataluña (ERC), Izquierda Unida (IU), Partido Nacionalista Vasco (PNV) insieme a Podemos, hanno rifiutato di sottoscrivere per non votare qualcosa insieme ai partiti spagnoli.

In una riunione del marzo 2016 il rappresentante di  DiL (Convergència), Francesc Homs si rifiutò di sottoscrivere il patto internazionale antiterrorismo per non ”hacer da palmero” cioè dire ”non sostenere/appoggiare” il Partito Popolare che è notoriamente contrario all’indipendenza della Catalogna. Notizie del 2015 e del 2016 sono riportate sia da La Vanguardia   che da altri notiziari come abc.es

Già nel 2015 el Periodico lanciava l’allarme sicurezza in Catalogna chiedendosi perché la Catalogna era facilmente suscettibile ad un attentato terroristico ad opera dell’ISIS.

Le risposte:

  • mancanza di comunicazione tra Mossos d’Esquadra (polizia regionale catalana), Guardia Civil (gendarmeria spagnola) e Policia Nacional (corpo di polizia nazionale spagnolo) è dovuta alla situazione politica che soffre la Catalogna, cioè i partiti indipendentisti al governo della regione che si muovono sempre più per trasformare il corpo di polizia regionale in una Polizia Indipendentista Catalana, lo abbiamo visto che ultimamente quando il moderato Albert Battle è stato sostituito da Pere Soler a capo della polizia catalana.
  • Non esiste un protocollo chiaro in caso di attacco terroristico. La Guardia Civil e la Policia Nacional dicono di essere loro i maggiori incaricati per quanto riguarda il terrorismo islamico in Spagna, mentre il corpo di polizia Mossos d’Esquadra sostiene che la Guardia Civil e la Policia Nacional sono corpi ausiliari (in Catalogna da tempo la Guardia Civil non può pattugliare le strade, ad esempio).
  • i corpi di polizia non sono ben addestrati e armati per fronteggiare ad un attacco terroristico.

 

Oggi non ci resta che vedere se queste questioni regionali non cessino per un momento di creare divisione tra la popolazione, speriamo che la politica, dopo quanto accaduto a Barcellona, possa ritrovare il dialogo per il bene della popolazione tutta. Per una volta forse questa politica assurda riuscirà a fare quadrato e stringersi nel dolore per riprendere in mano la vita senza issare drappi a dividere la gente? Riuscirà la politica catalana ad ascoltare la gente e frenare la propria voglia di potere?

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