catalani contro l’indipendenza della Catalogna

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Il giornale catalano El Periodico ha chiesto ai lettori di scrivere le loro opinioni riguardo il referendum indipendentista fissato per il 1 ottobre 2017, referendum che, essendo illegale, sta causando non poca tensione tra la Catalogna ed il resto della Spagna, ma anche tra cittadini catalani.

La società catalana, come detto molte volte, è divisa in due, e c’è una maggioranza finora silente che a poco a poco emerge, ecco il testo di una lettera inviata a El Periodico:

Siamo gli altri catalani: quelli che, quando andiamo alle manifestazioni ci comportiamo da persone civili, quelli che non espongono sul balcone nessuna bandiera; siamo tranquilli, tolleranti, lavoratori, pacifici, discreti e amici dei nostri amici; desideriamo salute, amore e lavoro, come tutti. Crediamo nella famiglia e nello sforzo personale, non nelle donazioni o sovvenzioni per raggiungere obiettivi, amiamo la pace e la libertà. Detestiamo la corruzione, la violenza, l’abuso di potere, la manipolazione e le falsità. 

Siamo bilingue senza complessi; facciamo zapping senza problemi tra programmi televisivi e film, e non ricordiamo in che lingua abbiamo visto un film (catalano o spagnolo). 

A noi piace lo sport e tifiamo Nadal, Ferrer, Alonso, il Barça, l’Espanyol e la Nazionale Spagnola di calcio; per noi è uguale fa gol un catalano o un manchego (della regione spagnola La Mancha) quando giochiamo la Coppa Europea oppure i Mondiali di Calcio. E per rispetto, non fischiamo l’inno nazionale della Spagna né di nessun’altra nazione.

Siamo esausti del “Proces” (processo indipendentista catalano) e della politica in generale che propaga falsità. Votiamo il male minore e per esclusione. 

Ci ripugnano coloro che fomentano l’odio tra i territori spagnoli, che siano essi catalani o di altri territori, seminano odio tra cittadini per ottenere 4 voti, mantenere la poltrona e continuare a stare al caldo a spese di tutti.

Non crediamo che l’indipendenza sia la soluzione a tutti i nostri problemi: non siamo così ingenui, crediamo che politica ed i leader politici siano il problema. 

Perché l’atmosfera è così tesa? Non dovrebbero tutti lavorare per farci uscire dalla crisi, abbandonare le storie e confrontarsi uno con l’altro? Credo che molti pensiamo questo, però nessuno ci vede e nessuno ci ascolta, siamo “gli altri”. Anche se sanno benissimo che esistiamo, ci ignorano perché non la pensiamo come loro. 

Dopo l’ennesimo fallimento del Referendum indipendentista del 1 ottobre ci saranno nuove elezioni regionali. Informate tutti coloro che si sentono parte degli “altri catalani”, vostri conoscenti o gli indecisi, quelli che non sono d’accordo con tutto ciò che sta succedendo, che dal nostro voto nelle future elezioni regionali catalane dipende ciò che sarà la Catalogna: se continuerà ad essere il feudo di un gruppo che infonde odio verso le altre regioni spagnole, addottrinando i bambini nelle scuole, diffondendo propaganda e menzogne attraverso i canali televisivi regionali e gli media sovvenzionati e pagati con i nostri soldi. 

Dimostriamo ai leader dell’indipendenza che davanti al mondo noi siamo catalani e spagnoli. Dimostriamogli che non siamo caduti nella vile menzogna “La Spagna ci deruba”, quando che gli unici a derubarci sono proprio loro: ci derubano delle nostre risorse, del nostro denaro, del nostro orgoglio e della nostra dignità, cercando di farci sentire inferiori. Diciamo a loro ed al mondo che bisogna farla finita con l’odio, con l’intransigenza e con le minacce a coloro che non cooperano e non pensano come loro. Fermiamo questa minaccia che ci ha portato e ci porterà solamente povertà economica ed intellettuale, ed ancora più crisi, nonostante ci promettano il paradiso.

Perché amiamo la Catalogna, amiamo la Spagna, perché vogliamo continuare ad essere europei, viva Catalogna!

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