La prima vittima del governo di Puigdemont: Jordi Baiget

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Jordi Baiget, Assessore regionale di “Empresa i Coneixement” (che sarebbe come l’assessorato regionale alla cultura) della Generalitat della Catalogna ieri ha dichiarato che:

Lo Stato (Spagnolo) ha così tanta forza che molto probabilmente non potremo fare il referendum (del 1 ottobre 2017). Si approverà una legge catalana che permetta di fare il referendum? Sì, ma dopo un minuto arriverà la sospensione. Ci andranno contro e allora dovremo fare qualcosa di diverso, qualcosa che somigli alla Consulta del 9 novembre 2014. 

E si è lamentato del fatto che il settore più indipendentista del governo non vuole assolutamente che il 1 ottobre 2017 sia simile al 9 novembre 2014. Ha quindi aggiunto che per essere davvero diverso dalla consulta del 9 novembre, bisogna che vadano a votare 4 milioni di persone.  Ha poi aggiunto:

Abbiamo bisogno di una mobilitazione di massa. Ma pensare che raggiungeremo una mobilitazione maggioritaria e permanente significa non conoscere il paese.

Ha poi parlato del Tribunale Costituzionale (l’equivalente della nostra Corte Costituzionale della Repubblica Italiana) che ha già in passato condannato a interdizione dalle cariche pubbliche alcuni esponenti politici che organizzarono la consulta del 9 novembre 2014, ha detto di rispettare il Tribunale Costituzionale perché ha paura non tanto del carcere quanto di una multa che potrebbe affliggere il patrimonio famigliare.

Alla fine poi dice di non trovarsi all’interno del nucleo della Generalitat che prende le decisioni importanti e che, a seconda della strategia che adotterà la Generalitat, i componenti del governo regionale che non si trovano all’interno di quel nucleo decisionale dovranno adattarsi e decidere in fretta cosa fare, senza avere il tempo di maturare un’opinione.

Gli articoli in spagnolo a questo link.

Alcune ore dopo è arrivata la risposta del Presidente della Generalitat Carles Puigdemont: Jordi Baiget è stato rimosso a causa delle sue opinioni critiche circa referendum del 1 ottobre 2017.   Zero dialogo e impossibilità di esprimere opinioni e critiche sul referendum e le decisioni della Generalitat in merito a questo. Qui l’articolo de El Pais.

Eulàlia Reguant , esponente di CUP, ha twittato “è stato un bene avere rimosso Baiget, era necessario farlo. Ora alla ricerca di un assessore alla cultura che pensi alla cultura”

Miquel Iceta, socialista, ha invece solidarizzato con Baiget: “Esprimere sinceramente in pubblico i propri dubbi circa una posizione politica mi sembra più onesto che starsene zitti per paura di contraddire l’opinione dominante”.

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