I catalani si sentono spagnoli?

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Chi va in vacanza a Barcellona, torna a casa con l’illuminazione: in Catalogna vogliono l’indipendenza per ragioni culturali, sociali, identitarie e sentimentali, i catalani non si sentono spagnoli e parlano un’altra lingua. Queste sono le cose che le persone pensano di avere scoperto dopo aver trascorso 7 o 10 giorni a Barcellona.

Chi vive a Barcellona sa che questo discorso è molto ma molto riduttivo e fa il gioco dei partiti indipendentisti. Scopriamo allora cosa pensa davvero la società catalana della propria identità.

I catalani si sentono spagnoli?

Parliamo della situazione attuale, tralasciamo dunque il passato che vedeva gli indipendentisti in nettissima minoranza, oggi nonostante il controllo indipendentista dell’informazione, secondo un sondaggio i dati sulla società catalana sono i seguenti:

  • il 40% si sente spagnolo e catalano in egual misura.
  • il 5,4% si sente solo spagnolo.
  • il 3,6% si sente più spagnolo che catalano.
  • il 23% si sente più catalano che spagnolo.
  • il 25% si sente solo catalano.

Volendo fare la somma, attualmente il 49% della popolazione ha un sentimento spagnolo-catalano, il restante 48% si sente maggiormente catalano ed in parte solo catalano. Non c’è una vera e propria maggioranza schiacciante indipendentista.

Come abbiamo scritto più volte, come aveva anticipato lo stesso Artur Mas anni fa, la società catalana è divisa in due. Allora, perché emerge solo la parte indipendentista?Perché andando in vacanza a Barcellona non vediamo palesarsi questa divisione netta ma vediamo solo la parte indipendentista?

Il discorso si complica: se tu sei un indipendentista, puoi marciare per l’indipendenza ed esporre quanto vuoi la estelada (o cubana) indipendentista e nessun cittadino catalano con sentimenti spagnoli ti aggredirà mai. Se tu, al contrario, sei un cittadino catalano che vuole palesare il sentimento verso il proprio essere spagnolo, troverai sempre chi ti aggredirà. C’è dunque una parte della popolazione che, nonostante urli democrazia ad ogni manifestazione, è incapace di seguire le linee democratiche di convivenza civile e si oppone apertamente ad un pensiero contrario all’indipendenza, con la forza. Il risultato è che, per amore del vivere in pace, la parte spagnola della Catalogna si è ammutolita. Si tratta della maggioranza silente di cui parla Albert Boadella.

Alcuni video che testimoniano le rappresaglie da parte degli indipendentisti sui catalani che manifestano a favore della Spagna e della Costituzione:

In questo video, un ragazzo separatista blocca con la sua bicicletta la manifestazione dei cittadini con le bandiere spagnole. Nei commenti al video, un utente risponde: Se fosse stato al contrario (quindi una manifestazione separatista bloccata da un costituzionalista) il ragazzo in bici avrebbe preso botte. I manifestanti separatisti non sono così tolleranti come quelli costituzionalisti. 

In questo video, un ragazzo separatista (incappucciato) brucia la bandiera spagnola ad una manifestazione di un’associazione costituzionalista che stava svolgendosi nell’Università di Barcellona. I manifestanti pro Spagna non fanno nulla contro il ragazzo se non riprenderlo con il telefono. La giornalista dice: c’erano tre bandiere nel gazebo, una bandiera spagnola, una catalana e una europea. Improvvisamente si avvicina un ragazzo vestito di nero e incappucciato, prende la bandiera spagnola e la brucia davanti alle persone del gazebo.

Questo video ha indignato molto i cittadini catalani spagnoli e spagnoli in generale. 5 giugno 2016, siamo a Barcellona nel quartiere Sant Andreu, un gruppo di ragazzi tifosi della Nazionale spagnola di calcio (BCN con la Seleccion) avevano montato un gazebo per informare la popolazione circa i punti in cui erano collocati i maxischermo che avrebbero trasmesso le partite della Seleccion Spagnola di calcio dell’Europeo. Nel video si vedono due ragazze e un ragazzo che vengono presi a botte da uomini separatisti.

Chiaramente, in un clima come questo, i catalani che vorrebbero restare in Spagna si sentono presi di mira, il risultato è quello che si vede a Barcellona: poche bandiere spagnole e tante cubane.

Ma c’è un momento in cui si possono vedere le bandiere spagnole anche a Barcellona. Durante la Festa Nazionale Spagnola, ogni 12 Ottobre. In quella data scendono in piazza moltissimi cittadini, quindi sarebbe impossibile contrastarli tutti insieme (si creerebbe una guerra civile) e in quel giorno anche la parte spagnola della Catalogna può tirare fuori la propria bandiera e metterla accanto alla bandiera Catalana.

Lo slogan di questi cittadini è: abbiamo un solo cuore e non vogliamo che lo dividano in due pezzi. 

Ovviamente, con la presa di posizione sempre più prepotente e aggressiva della Generalitat della Catalogna per voce dei leader indipendentisti, la parte pro-spagna dopo anni ed anni di silenzio sta piano piano uscendo fuori, il rischio è quello di uno scontro frontale con la parte indipendentista. Forse, la strategia degli indipendentisti è proprio questa, che ci scappi il morto (per loro, meglio che si tratti di un separatista) e che quindi l’attenzione europea si soffermi su di loro. Se da un lato proclamano la rivoluzione pacifica, la rivoluzione dei sorrisi, democratica e tollerante, dall’altro lato non assumono mai una posizione di netto contrasto alla violenza generata dai separatisti più fondamentalisti, anzi si preoccupano di marchiare come ”fascista” il governo e la bandiera spagnola. Chi non vive a Barcellona, tutto questo non può certo saperlo, anche i giornalisti che visitano la città per qualche giorno in occasione della Diada dell’11 Settembre, non possono essere a conoscenza di una serie di complesse dinamiche interne e della frustrazione di una parte della popolazione.

 

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